Brevi cenni.
La Gruppoanalisi è un metodo psicoterapeutico ad orientamento psicodinamico derivato dal lavoro clinico di S.H. Foulkes negli anni 40, il quale la definí “ una forma di psicoterapia praticata attraverso il gruppo, nei confronti del gruppo, ivi incluso il suo conduttore”.
La psicoterapia ad orientamento Gruppoanalitico volge lo sguardo all’individuo in funzione del contesto di cui fa parte poiché considerato come un “punto nodale” all’interno di una rete sociale-culturale-familiare. Soggiacente alla rete vi è la matrice da cui la rete promana, laddove per matrice Foulkes intendeva un insieme di relazioni e rapporti che si instaurano a partire dagli scambi interpersonali dei singoli individui all’interno di un gruppo/famiglia.
Pensare in questi termini porta a riconsiderare l’idea di sintomo o disturbo quale espressione di un malessere che nasce all’interno del contesto di appartenenza dell’individuo e dal quale, dunque, non può essere considerato separatamente.
La Gruppoanalisi costituisce un modello di riferimento non solo per il lavoro con i gruppi ma anche per l’analisi individuale poiché conduce all’esplorazione delle “gruppalità interne”, definite da Diego Napolitani come l’ambiente internalizzato di ciascun individuo attraverso processi identificatori, ovvero l’insieme delle relazioni all’interno delle quali è immerso e con le quali interagisce.
La psicoterapia gruppoanalitica si configura dunque come una pratica clinica che si focalizza sulla natura collettiva della mente come fondamento dell’identità individuale. Il lavoro con il paziente consiste nel condurlo e sostenerlo in un percorso di riattraversamento “critico” delle proprie matrici esplorando i significati e la complessità dell’esperienza vissuta nel qui ed ora della relazione terapeutica.
Si tratta di un percorso terapeutico in continuo divenire, un percorso di crescita, trasformazione e riscoperta di se stessi e delle proprie risorse.
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